Un sito web abbandonato
Recentemente ho dato un occhio alle statistiche su Google Analytics di un sito web realizzato molto tempo fa (nel 2007 per la precisione) e per il quale non era stato mai svolto alcun intervento di ottimizzazione mirata per i motori di ricerca e non erano mai state effettuate azioni di web marketing e di promozione online.
Il sito in esame, una vetrina di presentazione per una azienda che opera nel settore del turismo, non è più online da diversi mesi pertanto ho a disposizione quasi sei anni di statistiche da analizzare.
Sfortunatamente all’epoca Google Analytics non era stato agganciato al servizio Google Webmaster Tools quindi mancano alcuni dati che avrebbero potuto dare qualche informazione aggiuntiva. In ogni caso possiamo trarre delle conclusioni interessanti, o perlomeno che confermano quanto ci si aspetta da un sito non curato.
Il sito era stato sviluppato con il CMS Drupal opportunamente personalizzato in modo da poter gestire facilmente i meta tags e, grazie a qualche accorgimento, erano state apportate diverse ottimizzazioni SEO. Da un punto di vista prettamente tecnico quindi non era affatto male.
Il problema principale che ha afflitto questo sito è stato la mancanza di contenuti fin dalla sua nascita ed una assenza totale di ogni attività legata al web marketing. Qualche foto e testi poco originali non erano abbastanza per poter avere una buona visibilità nei motori di ricerca e nemmeno per ottenere un riscontro positivo da parte dei visitatori.
Durante gli anni in cui il sito è rimasto online non ci sono mai stati aggiornamenti rilevanti. L’area notizie/eventi era perennemente vuota e le pagine di presentazione dei servizi offerti non erano mai aggiornate. Giusto qualche foto sostituita sporadicamente nella galleria fotografica.
Analisi sintetica delle statistiche di accesso
Nell’arco della sua vita, il sito è stato visitato da circa quindicimila visitatori unici, ovvero una media inferiore ai 10 visitatori al giorno. La durata media delle visite e del numero di pagine viste era sorprendentemente elevata: circa due minuti e mezzo di permanenza media per un totale di ben 4,5 pagine per visita.
Cominciamo con l’analizzare questo primo dato: come mai i visitatori rimanevano così a lungo nel sito? Uno dei pochi punti di forza del sito erano le foto, non tantissime ma presenti quasi in ogni pagina e disponibili anche in una sezione fotografica dedicata.
Chiaramente se in una pagina ci sono 10 foto ed ognuna si apre con un popup inline (ad es. lightbox) si fa presto a far aumentare il tempo di rimanenza, e questo è un punto a favore.
Un altro dato interessante, e collegato a quanto appena descritto, è la frequenza di rimbalzo (bounce rate) di poco inferiore al 30%. Quindi i visitatori che entravano nel sito erano effettivamente interessati ai contenuti che trovavano, o perlomeno trovavano interessanti le foto.
A conferma di ciò va sottolineato che la pagina con più visite era proprio quella dedicata alla photo gallery. Ecco come mai i visitatori si fermavano così a lungo nel sito.
Questo dato ci conferma ancora una volta come l’importanza delle foto e delle immagini sia un fattore decisamente significativo anche nella comunicazione online.
Invece, per quanto riguarda le sorgenti di traffico, si è potuto notare che il traffico proveniente da siti esterni e dai social network ha coperto una percentuale irrisoria mentre la maggior parte delle visite era dovuta a ricerche effettuate su Google.
Analizzando i dati sull’acquisizione dei visitatori e controllando le parole chiave dei risultati organici emerge che quasi la totalità delle ricerche organiche aveva una keyword direttamente collegata al nome dell’azienda, segno che si trattava di persone che erano già clienti o comunque conoscevano già l’azienda.
Perché investire nella comunicazione online
Promuovere una azienda ed i suoi servizi attraverso il web è un investimento che può restituire degli ottimi risultati. Però questo investimento non si può fermare alla semplice creazione di un sito web.
Nel caso in esame, infatti, il numero di contatti acquisiti attraverso il modulo di richiesta informazioni del sito non è stato per nulla elevato: il modulo di contatto del sito è stato usato da circa l’uno percento dei visitatori.
Ciò si traduce in circa 150 richieste di informazioni in quasi sei anni, praticamente una media di sole due richieste al mese.
Se poi si considera che di queste richieste solo una parte si sarà trasformata in una vendita (vedi articolo sul tasso di conversione) possiamo capire come l’utilità promozionale del sito fine a sé stesso sia stata praticamente nulla.
I dati analizzati in questo esempio si possono riscontrare anche in moltissimi altri casi dove è mancata una strategia ed un progetto concreto di promozione online.