Split test per ottimizzare il rendimento (A/B test)

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Gli split test, chiamati anche A/B test, sono una metodologia molto semplice da applicare ed estremamente efficace per ottimizzare il rendimento di interi siti web, home page, landing page, newsletter ecc.

A-B test per migliorare rendimento siti web
Split Test per ottimizzare il rendimento dei contenuti web

Che cosa sono gli split test?

In passato abbiamo visto alcuni approfondimenti che indicano come misurare il rendimento di una pagina internet. Ad esempio il «rendimento» può essere la percentuale di utenti che si iscrivono ad una newsletter oppure quanti si fermano ad acquistare un prodotto in un sito web ecommerce.

Per migliorare questi dati è possibile utilizzare diverse strategie.

Una di quelle più comuni è appunto quella degli split test: un approccio più metodico rispetto al classico ed empirico «andare per tentativi».

Con questo sistema si raccolgono i dati della percentuale di successo relativi a delle varianti di ciò che si vuole ottimizzare per poter quindi stabilire qual è l’alternativa migliore.

Chiaramente gli split test funzionano meglio con grandi quantità di dati: aumentando il campione di dati aumenta infatti la precisione delle statistiche.

Come funziona uno split test, o A/B test?

Per spiegare il funzionamento dello split test procediamo con un caso pratico.

Prendiamo come esempio una landing page per AdWords creata allo scopo di ottenere iscrizioni ad una newsletter. Questa pagina dovrà essere ottimizzata in modo tale da migliorare il rendimento della campagna stessa ed aumentare il numero di iscritti alla newsletter.

Per prima cosa si effettua analisi iniziale della pagina identificando degli elementi che potrebbero avere un impatto significativo sul comportamento del visitatore.

Questi elementi possono essere i più vari. Le immagini o i testi utilizzati, la presenza di video, i colori e l’impaginazione sono tutti aspetti che influenzano la reazione del visitatore.

Creare una pagina alternativa:

Se nella landing page presa in esame non c’è un video, si potrebbe creare una variante con un video. Oppure se il video è dopo una call to action (chiamiamola landing page A), lo si potrebbe spostare in alto (landing page B).

Ecco quindi che abbiamo due versioni della stessa landing page, e proprio da qui nasce il nome A/B test.

Queste due pagine saranno mostrate ai visitatori: il 50% vedrà la landing page A ed il restante 50% visualizzerà la landing page B.

Raccogliere i dati e trovare la versione migliore.

Attraverso degli strumenti appositi si può quindi stabilire quale delle due versioni ha raggiunto il maggior numero di conversioni, nel caso specifico dell’esempio le «conversioni» sono il numero di iscrizioni alla newsletter.

Arrivati a questo punto si può ripetere il procedimento, magari cambiando dei colori o delle foto, oppure modificando il testo e così via.

Altri usi per gli split test:

Questa tecnica non è valida solo per le pagine di un sito web, ma si può applicare anche alle email di una newsletter piuttosto che agli annunci pubblicitari di una campagna Google AdWords ecc.

A/B Testing e internet marketing

La promozione online è fatta anche di questi processi iterativi necessari a migliorare l’efficacia delle azioni intraprese. Il web si evolve continuamente e con esso anche gli utenti, i consumatori.

Ciò che fino a pochi mesi fa poteva funzionare non è detto che sia ancora valido.

Pertanto quando si fa internet marketing bisogna monitorare e seguire costantemente ogni aspetto del web per intervenire in maniera adeguata.