Non più 10 risultati ma 7 per quasi un quinto delle ricerce su Google
Già in passato alcune rarissime ricerche mostravano solamente sette risultati, ma si trattava di casi veramente sporadici e di cui non si deve tenere conto. Da circa metà agosto (2012), il numero di ricerche che si comportano in questo modo è salito in maniera significativa ed alcune fonti (ad esempio il noto sito web SEOmoz) indicano che hanno raggiunto quasi il 20% delle SERP.
Si tratta di una novità decisamente interessante per chi si occupa di SEO, web marketing e posizionamento su Google perché con la riduzione dei posti a disposizione per una buona fetta delle ricerche (non per tutte le ricerche, sia ben chiaro) si prospettano maggiori difficoltà per posizionare i siti web nella prima pagina su Google.
Dopo una prima serie di test si può osservare come questa nuova SERP ridotta sia disponibile solo per delle ricerche ben precise che tra di loro hanno delle caratteristiche in comune ben definite.
In particolare, al momento si riescono ad identificare le due seguenti casistiche:
- Ricerca di nomi di dominio che hanno a disposizione i cosidetti sitelink
- Ricerca di brand noti con siti web ben posizionati e con la presenza, anche in questo caso, di sitelink
Il fattore comune è proprio la presenza di sitelink nel primo risultato della ricerca che si compie. Prendiamo ad esempio la ricerca del termine «Wikipedia»:
Nell’immagine possiamo vedere che il primo risultato ha dei sitelink e successivamente ci sono gli altri sei risultati. Possiamo ripetere la ricerca e riprodurre lo stesso fenomeno anche con moltissime altre keyword, basta che il primo risultato abbia dei sitelink.
Il primo caso indicato, quello dei nomi di dominio, è semplicemente un caso particolare che fa sempre parte dell’insieme dei risultati contenenti almeno un sitelink. È più facile riprodurlo perché la frequenza con cui Google assegna dei sitelink al risultato che coincide con la home page è maggiore rispetto a quelli che appaiono nel caso di pagine interne al sito.
Perché sta cambiando la SERP di Google?
Al momento non ci sono comunicati ufficiali da parte di Google, quindi si possono solo fare delle speculazioni per ipotizzare quali possono essere le motivazioni e gli scopi di questo aggiornamento.
Una delle prime ipotesi che ho avuto è legata al fatto che spesso chi usa Google cerca un sito web inserendo l’URL nella barra della ricerca di Google al posto di usare la barra degli indirizzo del browser. Visto che il comportamento è molto diffuso la scelta di ridurre i posti disponibili in home page potrebbe essere una conseguenza. In molti dei casi osservati la SERP è anche popolata con più pagine provenienti dallo stesso sito o inserendo anche dei siti «satellite» come ad esempio indicando i profili Google+, Facebook e Twitter collegati al sito web mostrato al primo posto.
Dare all’utente il maggior numero numero di informazioni specifiche per quel «brand» o comunque per il sito web in questione potrebbe dipendere da una motivazione di tipo statistico: potrebbe essere molto più probabile che un utente che cerca un brand o un dominio ben preciso non sia interessato a siti che non sono collegati ad esso.
Cosa cambia per il SEO?
Sicuramente la presenza di molte pagine tra di loro correlate è un aspetto da non sottovalutare. In ogni caso per alcune parole chiave molto competitive potrebbe essere necessario uno sforzo maggiore per far risalire un sito web nella prima pagina.
Come sempre il consiglio è quello di monitorare, confrontare ed analizzare i dati che si possono raccogliere con i diversi strumenti di analisi del web per comprendere al meglio i comportamenti di Google in modo da adattare (quando possibile) le proprie strategie SEO. Questa particolare novità verrà sicuramente affinata nel prossimo periodo e potrebbe subire dei cambiamenti e delle evoluzioni anche non prevedibili.
Solo con il tempo potremo capire come e quanto la SERP da 7 risultati, per questi casi specifici, influenzerà realmente le attività di posizionamento dei siti web su Google.